Chemioterapia e qualità di vita

Alcuni pazienti purtroppo mantengono sulla chemioterapia impressioni e idee che appartengono al passato. Oggi in realtà la chemioterapia è cambiata ed è più “dolce”, perché si basa su farmaci più efficaci e meno tossici rispetto a quelli utilizzati fino ad alcuni anni fa. Con le dovute differenze a seconda del tipo di tumore, sono disponibili terapie che non provocano la caduta dei capelli, altre che rispettano la produzione di globuli bianchi e rossi e piastrine da parte del midollo osseo. Alcuni trattamenti aumentano ulteriormente la tollerabilità della chemioterapia. Sono le cosiddette terapie di supporto o “ancillari”, che combattono gli effetti collaterali e che sono molto efficaci. Per esempio, è possibile ridurre il rischio di nausea e vomito e il rischio di infezioni, in modo da affrontare meglio il percorso di cura. In particolare i nuovi antiemetici (farmaci che contrastano il vomito) hanno diminuito drasticamente e spesso azzerato la frequenza e l’intensità degli episodi di vomito. Inoltre gli oncologi hanno a disposizione nuovi farmaci e combinazioni di chemioterapici in modo da ottenere risultati migliori nelle singole neoplasie.

Durante le cure non ci sono motivi specifici per cambiare la propria vita quotidiana o per limitare il tempo dedicato alla famiglia, ai figli e al lavoro. Tutto ovviamente dipende dalle energie che ogni paziente sente di avere. Spesso, il giorno della chemioterapia e nelle 36-48 ore successive il paziente può avvertire stanchezza e questo può portare a modificare alcune abitudini quotidiane. La paura di fare cose che “compromettono la guarigione” oppure che “stancano troppo” è generalmente ingiustificata. Molti pazienti, anche anziani, mantengono quasi tutte le loro abitudini: è il modo migliore per trascorrere il periodo delle cure, concedendosi eventuali pause quando se ne avverte il bisogno.