“Non avere TUTimore, campagna di sensibilizzazione sul Tumore Uroteliale” è un’iniziativa promossa dall’AIOM per favorire la corretta informazione ed aumentare il livello di consapevolezza tra tutta la popolazione italiana su una forma di cancro di cui si parla ancora poco.
Perché questa iniziativa?
Il tumore della vescica è una malattia che ogni anno colpisce 26.600 italiani di cui 5.200 donne. I pazienti sono soprattutto persone con più di 50 anni. È una forma di cancro complessa, pericolosa e soprattutto subdola. Presenta sintomi non specifici e, a differenza che per il carcinoma del seno o del colon-retto, non esistono programmi di screening per la popolazione che possano permettere una diagnosi precoce. La prevenzione è quindi fondamentale e passa da stili di vita sani e anche da alcuni piccoli gesti quotidiani.
Il progetto è il primo mai realizzato nel nostro Paese ed è reso possibile da Roche. È stato presentato nel corso del XVIII Congresso nazionale della Società Scientifica. Si articola attraverso:
- la distribuzione di materiale informativo negli stadi di calcio prima delle partite dei campionati di Serie A e di Serie B
- il coinvolgimento delle farmacie, dove sarà possibile trovare appositi opuscoli
- organizzazione di incontri in alcune piazze delle più importanti città italiane, dove gli specialisti AIOM spiegheranno ai cittadini come riconoscere (ed evitare) la patologia
- attività sui social media (dai un’occhiata ai nostri profili Facebook e Twitter)
LA PRIMA REGOLA CONTRO IL TUMORE DELLA VESCICA?
SE VEDI ROSSO CORRI SUBITO DAL MEDICO!
Contro il cancro bisogna sempre giocare d’anticipo. Riuscire a individuare un tumore quando è ancora nelle sue fasi iniziali permette ai medici di somministrare terapie che possono risultare più efficaci e ottenere così maggiori possibilità di guarigione. Nel caso di tumore della vescica l’unico segnale abbastanza evidente è la presenza di sangue nelle urine (o ematuria). Il persistere o ripetersi di questo fenomeno, soprattutto in persone considerate a rischio (over 50, fumatori o chi ha già avuto casi di questa malattia in famiglia) costituisce un vero e proprio campanello d’allarme che non può e non deve essere sottovalutato.
Attenzione però, l’ematuria NON comporta automaticamente la presenza di cancro. Può essere originata da tanti altri fattori o problemi di salute (per esempio alcune semplici infezioni urinarie). Per arrivare ad una diagnosi completa e sicura sono necessari esami più approfonditi. Stai molto attento quando vai in bagno. Se noti ripetutamente tracce di sangue nelle urine devi andare il più presto possibile dal tuo medico di famiglia o da uno specialista urologo. Potranno prescriverti analisi in grado di individuare in modo inequivocabile l’origine del disturbo.
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Il progetto è reso possibile da ROCHE